Ridicoli copriscarpe arancioni



Dunhuang, Oct 15
Seduto su una duna di sabbia, al tramonto, con di fronte solo il sole e un vasto oceano... di sabbia, posso passare in rassegna gli ultimi giorni: Dunhuang mi e' piaciuta subito. Nonostante non fossi nelle condizioni psicofisiche migliori (arrivavo da 16 ore di nightbus, una specie di gabbia per polli su 4 ruote, con tanto di guasto meccanico in mezzo al deserto) ho da subito avuto un feelng positivo con la citta': piccola, con dei bei viali alberati e puliti ed una zona centrale, un cuore, fatto di strette vie in cui trova posto l'animato bazar. In particolar modo la sera e' animato da bancarele, ristorantini improvvisati, barbecue, luci multicolore e tanti, tanti... cinesi. Io alloggio proprio qui, in un nuovo ostello troppo belloper essere vuoto, ma la stagione qui e' finita settimana scorsa e i turisti cinesi sono pochini. Meglio cosi', considerando che le attrattive della zona sono tra le piu' famose dell'intero paese. Le grotte di Mogao, 35km da Dunhuang, sono un complesso di stanze scavate nella roccia e decorate con affreschi e statue. L'intero sito era un monastero buddista che poteva accogliere fino a 1400 monaci. Devo essere sincero ed ammettere che e' uno dei luoghi d'arte piu' stupefacenti che abbia mai visto. Lo metto nella stessa categoria dei musei vaticani o del Louvre. La ricchezza delle decorazioni, ottenute con minerali provenienti da ogni angolo dell'Asia, e' straordinaria. E' anche il luogo dove erano custoditi piu' di 5000 manoscritti buddisti preziosissimi, ora distribuiti equamente tra British Museum, Hermitage e Louvre. Un americano e' arrivato tardi alla festa e cosi' deciso di deturpare qualche grotta e di portare qualche affresco al Metropolitan. Tutto cio' e' considerato dai cinesi una vera tragedia culturale. Lo sentono piu' di quanto noi sentiamo la mancanza della gioconda. In una delle grotte e' posto il terzo Buddha piu' grande del mondo: 36 metri! Il primo e' a Leshan, sempre in Cina, mentre il secondo e' (era) in Afghanistan, demolito dai Talebani.
Altro luogo affascinante il Migsha Shan (il monte delle sabbie canore) alto 1700 metri. E' solo la piu' alta tra le dune di sabbia che si trovano all'interno del parco e si affaccia sul Lago della Mezzaluna, un'oasi nel deserto. All'ingresso il parco e' affollatissimo da orde di cinesi impegnati in attivita' quali: quad sulla sabbia, camel trekking o semplicemente a camminare con dei ridicoli copriscarpe antisabbia arancioni (quando vedrete le foto non crederete possibile una cosa del genere... e pagano pure per averli!). Come ho ormai imparato qui in Cina, basta spostarsi di poco dalla ressa, camminare quanto basta, per trovarsi soli di fronte alla bellezza di un lago tra le montagne o, in questo caso, all'immensita' del deserto.

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