10 giorni nelle Filippine
L'unica gara di triathlon accessibile durante le rigide ferie del mio ruolo al lavoro è nelle Filippine ad Agosto, il che ci fa prendere l'occasione per una vacanzina in un paese diverso dallo Sri Lanka, che porta il mio totale di paesi visitati a quota 78. L'isola di Mactan, collegata alla più grande Cebu da 3 ponti, è la location per l'Ironman 70.3 di Lapu-Lapu.
Ci prendiamo un appartamento in un moderno residence non lontano dalla partenza come base, e i giorni pre gara passano tranquilli, tra preparativi, esplorazione dei dintorni, e Netflix sulla smart tv (throwback Prison Break Season 1). L'isola è famosa alle cronache per essere il sito dell'omonima battaglia, in cui si narra che il regnante locale, tal Lapu Lapu, sconfisse a uccise nientepopodimeno che Ferdinando Magellano. L'area del monumento ai due contendenti è anche il luogo della cerimonia d'inaugurazione del race weekend, inclusa la 5km Reyna Bulakna run (intitolata alla moglie di Lapu Lapu) che Oksana corre continuando la tradizione di partecipare ai side events dei miei Ironman.
Il clima è torrido e la gente è rilassata, le 'vibes' sono molto 'latine', e la sensazione è di uno strano mix di asia e sudamerica. L'area di Mactan in particolare è in processo di divenire uno dei luoghi più esclusivi del paese, con tanti hotel di lusso, moderni complessi residenziali, ristoranti rinomati (un paio firmati Gordon Ramsey appena aperti). In pieno stile asiatico/sudamericano, è normalissimo passare da una strada fighetta a una baraccopoli in 1 minuto a piedi.
Passata la gara (in cui realizzo il sogno di qualificarmi ai mondiali - Nizza 2026) prendiamo un traghetto di 2 ore per le isole di Bohol e Panglao, in cui soggiorniamo per il resto della vacanza. Spiagge di sabbia bianchissima e acqua cristallina (ma un considerevole quantitativo di spazzatura), le famose Chocolate Hills, l'area protetta dei minuscoli Tarsiers, tanto cibo nuovo ed esotico, esplorazioni a bordo di un motorino e l'occasionale diluvio universale.
Le notizie dal lavoro continuano a non essere buone, ed è con un velo di tristezza che lasciamo le Filippine per rientrare in Sri Lanka, consci che a breve dovremo giocoforza dire addio anche a quel paradiso tropicale che era lentamente diventato 'casa'.

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