Chuspi, Cholitas y Charrango


Lascio Cochabamba su un comodo bus píeno di vecchi signori che hanno bisogno del mio aiuto per leggere il numero di sedile, e attraverso i soliti scenari da sogno raggiungo La Paz. Qui si torna in altura e la vista della citta' arrivando dal desolato quartiere de El Alto e' letteralmente mozzafiato. Il centro si sviluppa lungo un canyone ed e' l'agglomerato di case piu' pazzesco che abbia mai visto. Mi prende una sensazione di claustrofobia incredibile col traffico della sera,e  decido di spostarmi il mattino seguente nella piu' tranquilla Coroico.



Quattro ore di bus lungo i precipizi che portano alla regione dello Yungas, un incrocio da manicomio tra le ande e la giungla, con valli ripidissime e vegetazione rigogliosa, fiori e temperature che qui, a soli 2000 metri si fanno piacevolissime. In citta' non c'e' molto da fare se non bighellonare in piazza e fare lunghe camminate nei dintorni, e qui oltre a ritrovare Arthur faccio la conoscenza dei signori dei mosquitos, i terribili Chuspi. Questi simpatici animaletti sono minuscoli insetti che si insinuano tra i vestiti e lasciano punturine irritanti che durano settimane.
Di rientro a La Paz, trovo una citta' profondamente diversa. Complice la settimana santa e l'esodo per le vacanze dei Pazeños la capitale boliviana e' tranquila e sonolenta. Al mercato tonnellate di artigianato, chincaglieria varia e mistiche erbe, feti di lama e amuleti per portar buona fortuna a parenti amici, case, auto e chi piu' ne ha piu' ne metta. Jamsession sul tetto dell'ostello, letture, camminate e... il wrestling sono componente essenziale delle mie giornate. Si', wrestling, perche' uno degli spettacoli piu' esilaranti che abbia mai visto e' propriuo l'unico wrestling dele Cholitas, le signore boliviane in gonna e bombetta, per l'occasione tramutatesi in lottatori pronte a sconfiggere bruti mascherati e arbitri corrotti. Salti, colpi proibiti (ovviamente in wrestling style, cioe' finti) e adirittura fuoco e fiamme sono tutta parte dell'intrattenimento epr turisti e gente del posto.
Che altro dire? La paz e' stato un concentrato di esperienze ed emozioni, compreso l'incontro casuale con Bea e Gio per strada e il fatto che abbia iniziatoa suonare lo strumento locale, un chitarrino a 10 corde chiamato Charrango.
Giusto il tempo di scrivere qualche cartolina e mi ritrovo, senza cellulare (finito chisa' dove nel taxi, non chiamatemi piu' sul celulare italiano) su di un bus verso il confine, e il mitico lago Titicaca.

Hasta Luego!

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