Il paese dei mille elefanti



Da dove cominciare per raccontare questi giorni a Pak Lay? Dal numero di fotografie che ho scattato? Mai cosi' tante.
Pak Lay e' una cittadina lungo la sponda occidentale del Mekong, non troppo distante dalla Thailandia ma particolarmente difficile da raggiungere per la mancanza di strade in buono stato. Da Vientiane occorrono quasi dieci ore per raggiungerla in autobus attraverso strade dissestate di montagna. Vengo a Pak Lay perche' questo week end qui si tiene l'annuale festival degli elefanti.
Tutta la citta' e' in festa, con bandierine multicolore dappertutto, gente che fa baldoria, ritrova parenti o amici venuti da lontano per l'occsione e ovviamente, si celebranoi grandi pachidermi.
Visto che le strutture ricettive in citta' sono scarse viene creata una rete di homestays, persone che generosamente aprono le porte delle loro case ai visitatori stranieri e (molto piu' numerosi) locali. Il rapporto e' di 1 "farang" per 50 laotiani. Il signor Thaly e' l'unico sobrio in casa sua al momento del mio arrivo e io vengo immediatamente accolto con proposte di brindisi (cosa che succedera' decine di volte semplicemente camminando per la strada).
Il cuore dell'evento e' la zona fieristica, dove tra bancarelle, food stands, freccette e autoscontri, tiro a segno e palchi illuminati, migliaia di persone passano la serata in allegria e in un atmosfera da sagra del paese.
La domenica mattina e' il grande momento degli elefanti che tutti bardati passano in processione lungo le strade della citta'. Viene decretato il vincitore del premio "elefante dell'anno" mentre alcuni piu' "lavoratori" dimostrano come si trasportano i tronchi d'albero e altri dalla vocazione piu' "circense" divertono i bambini con passi di danza e giochi con i cerchi.
Non e' solo divertimento ma anche "didattica". La manifestazione e' infatti nata allo scopo di informare le persone sulla vita e le abitudini degli animaloni (imparo tantissimo) e promuovere la salvaguardia degli stessi esemplari (in indocina esistono ancora i cacciatori di frodo).
Al tramonto, a festival ormai chiuso, mentre scrivo queste righe fuori dalla mia homestay, sorrido pensando ai viaggiatori che a VangVieng in questo momento stanno ballando la techno in riva al fiume... cosa si perdono!
Sembra incredibile che siamo tutti nello stesso paese...

Sabadii!

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