E finalmente: Laos



Sembra incredibile che due posti cosi' vicini e alla stessa latitudine possano avere climi cosi' diversi: mi svegli a Muang Khua, in Laos e fuori c'e' il sole. Vado al mercato per prendermi un caffe' e subito rimpiango di non aver indossato i pantaloncini. La gente mi ignora, a parte qualche bambino che ti saluta col classico "bai baaai, bai baaai" nessuno mi salta addosso proponendomi passaggi in taxi o cianfrusaglia varia. Saluto definitivamente Kasper ed Erik, impegnati nell' acquisto di una barca di legno epr percorrere il fiume fino a Luang Prabang e prendo il mio primo bus. Stracarico, ma non eccessivamente. Le strade sono tortuose e l'autista ci da dentro, ma nessuno vomita (!!!) e in serata raggiungo Oudomxai. Da qui e' una breve mattinata di bus fino alla mia prima vera destinazione del paese: Luang Nam Tha. Cittadina piccola e accogliente, funge da base per il trekking e le attivita' outdoor nell'area protetta del Nam Ha. E allora anche io mi butto nella foresta, per un'escursione di un paio di giorni che si rivela alla fine una gita fuoriporta piu' che un'avventura vera e propria: mentre in Tajikistan quelle che venivano definite passeggiate di salute fino ad una antica fortezza ti toglievano il fiato e ti impegnavano per qualche ora di dura fatica, qui l'adventure trek di due giorni nella giungla non mi fa versare che poche gocce di sudore, principalmente per il caldo... Bella la nottata intorno al fuoco in cima alla montagna, con la cena preparata dalla guida in tronchi di bambu' e "happy water", ovvero grappa locale, per concludere regalandoti un gran mal di testa la mattina seguente.

Sabadi!

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