2011: Odissea in Vietnam



Vai che stavolta forse ce la facciamo. Sveglia alle 4.30, in stazione
mezz'ora dopo. Io, Kasper e Erik siamo decisi: via da sto cavolo di
Vietnam! Vogliamo il languido Laos con il suo sole e la sua gente che
non vive per fregarti.
Gia' il bus per Dien Bien Phu riserva le solite fregature: il prezzo
e' il triplo di quello standard (perche' c'e' il Tet = capodanno) e il
bus non va a Dien Bien Phu ma ferma a Song La, a 160 km di distanza.
10 ore di marcia, battendo ogni record mondiale, con 42 persone sipate
nel minivan in modo "puzzlesco". un tetris di corpi e bagagli mai
visto, ed essendo in Vietnam, e' un vomitare unico dall'inizio alla
fine. Arrivati a destinazione, un altra bella notizia: il primo bus
per DBP partira' solo all'indomani.
I miei compagni olandesi decidono che ne hanno abbastanza e trovano
una guesthouse dove ritemprarsi a suon di litri di Biahoi (alla spina)
ma io, caricato dal sole che fa capolino per la prima volta da quando
ho lasciato Saigon, cammino con lo zaino fino al limite occidentale
della citta' e mi piazzo a bordostrada col pollicione alzato.
Contratto per 10 euro un posto sul retro di uno scooter, ma dopo 80 km
(persorsi in 2 ore e mezza) il mio driver decide che fa troppo freddo
(e' vero) e si ferma alla locanda di una amica a mangiare e a dormire.
Non mi rassegno e sono di nuovo a bordo strada. Dopo un altra oretta
di attesa rimedio un altro passaggio (questa volta gratis) su una
macchina con una allegra famigliola. Manco a dirlo, eccetto il padre
alla guida, vomitano tutti in continuazione.
Arrivo finalmente, stremato a DBP, e le prime persone che incontro
sono una coppia di inglesi che mi danno l'ennesimo bella notizia della
giornata: non ci sono autobus per il Laos, e indagando hanno pure
scoperto che il traffico sull'altro lato del confine e' inesistente.
Per questo motivo hanno affittato un auto per la mattina seguente, ma
per 350 euro!!!!! Declino la loro offerta di unirmi alla gita (e al
pagamento soprattutto) e attendo l'arrivo di Erik e Kasper il mattino
seguente. Ci facciamo i 35 km fino al confine in scooter,
attraversiamo la nomansland a piedi e troviamo (dopo le 3 ore
necessarie agli attivissimi doganieri laotiani per riempire due moduli
e darci il visto) un economicissimo minivan per la prima citta'.

E' finita, ma la settimana occupata ad entrare in Laos dal Vietnam
durante il Tet non ha nulla da invidare alle peripezie in asia
centrale.

Sabadi'!

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