E alla fine... l'inverno



Hoi An mi fa tornare con la mente a bellissimi ricordi. La citta', storico porto commerciale sul golfo di Tonkino, e' stata per secoli luogo di pacifica convivenza tra olandesi, francesi, giapponesi e cinesi, tutti insieme appassionatamente in perfetta armonia, in nome del commercio e del dio denaro. Mi sembra a tratti di tornare indietro nel tempo a 3 mesi fa, a Pingyao in Cina, quando visito le antiche corporazioni cinesi in legno; a Macau, per l'architettura coloniale e i colori pastelli delle case; il porto e l'atmosfera del mercato ha qualcosa di Bergen, in Norvegia. In definitiva, la citta' e' fantastica, il piu' bell'abitato incontrato fin'ora nel sud-est asiatico.
Onica nota negativa: il brutto tempo, coperto e pioggia a tratti, come del resto quasi sempre e' stato qui' in Vietnam. Anche la mezza giornata a China Beach, luodo di relax per i soldati americani in licenza durante la guerra, si rivela simile piu' a WhiteSandBay (per chi c'e' stato) in Irlanda piuttosto che non ad una striscia di sabbia bianca costeggiata da palme da cocco.
Durante il quotidiano happy hour free-drink a bordo piscina (eh, gia', non era un sogno!) vengo a sapere da altri viaggiatori che stanno compiendo il tragitto in senso inverso che a Nord fa freddo, ma sul serio, sotto i 10 gradi. Prima di imbarcarmi sullo sleeping-bus per la capitale, ripondo le ciabatte che ho indossato dal momento dell'atterraggio a Mandalay (2 mesi fa) sul fondo dello zaino.
Anche se per poco (in Laos dovrei ritrovare tepore e bel tempo) mi prendero' anche io la mia bella dose di inverno.

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