Yangshuo!



Da quando l'ho vista come sfondo del desktop della Ivy, Yangshuo e'
diventata per me uno dei posti "da vedere", E non mi ha delus: quattro
giorni in questa cittadina sul fiume Li valgono davvero la pena. E'
sfruttata all'eccesso, ci sono piu' negozi di souvenirs che persone,
piu' caffe' per occidentali che chioschi di tagliolini ma tutto questo
non le fa perdere il suo fascino. Ci arrivo in "bamboo boat" da Guilin
e, a parte il fatto che mi ritrovo lo zaino letteralmente inondato, lo
scenario e' magnifico: magnifici picchi carsici si stagliano dalla
riva del fiume fino in cielo, facendo da sfondo alla campagna cinese
coltivata a riso, ai bufali d'acqua che si immergono e, appunto, alla
citta' di Yangshuo. Il tempo e' bruttino, freddo e nuvoloso, per cui
sono quasi costretto a rinunciare al kayak ma non mi facio sfuggire
qualche pedalata nella zona. Come sempre in Cina allontanandosi dalla
zona calda anche solo di poco ci si ritrova in un altro mondo e quindi
eccomi alla scoperta di un antico ponte, del monte della luna, dei
villaggi piu' remoti dove il tempo sembra essersi fermato e i
contadini lavorano la terra con indosso larghi cappelli di paglia, le
galline razzolano felici per strada e i pescatori dormono all'ombra di
un albero aspettando che qualcosa abbocchi. Mi avevano parlato del
mercato dei coltivatori diretti e sapevo gia' che sarebbe stato
abbastanza duro da sopportare: la vista dei cani e dei gatti in gabbia
e' triste, quella delle rane e degli innumerevoli tipi di serpenti non
e' un problema, ma i cani aperti in due e pronti per la cottura sono
qualcosa davvero forte per lo stomaco, non pensavo di essere cosi'
impressionabile! In ogni caso il tempo passa alla svelta, io me la
godo alla grande e quasi mi dispiace andarmene dopo cosi' poco,
destinazione Guilin, stazione ferroviaria, dove mi attendono 24 ore di
treno verso Shanghai.
Zaijian!

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