Nel limbo


Ho vissuto i primi sette mesi di viaggio alla continua scoperta di paesi completamente nuovi, godendomi lo sconosciuto e le continue sorprese, senza limiti precisi ma ben sapendo che la', in fondo in fondo, c'era un obiettivo: la Nuova Zelanda.
Sono stato mesi in Nuova Zelanda vivendo e lavorando, senza limiti precisi ma sapendo che ad agosto avrei raggiunto la Polinesia.
Sono tornato dai caldi tropici con un'altra lontana data: il 2 ottobre per Italia-Irlanda a Dunedin, e di conseguenza, per la scoperta dell'isola del sud.
Ora non ho scadenze vere e proprie. Una vaga idea di lasciare il paese intorno a dicembre-gennaio, ma per dove ancora non lo so.

Dopo la partita ci siamo spostati dalla costa est e, attraverso la regione dell'Otago che ha dato l'ambientazione per Rohan nel signore degli anelli, abbiamo raggiunto Queenstown, l'autoproclamata capitale mondiale degli sport estremi. Passi per la mountain bike ed il rafting, ma mi sono sempre chiesto cosa ci sia di "sportivo" nel gettarsi da un ponte con l'elastico o nel "tandem skydive" o il jetboat.
In ogni caso, e' innegabile che qui' ci sia la piu' alta concentrazione di agenzie che propongono attivita' ad alto tasso di adrenalina.
Come al solito, essendo il sottoscritto un cuor di leone, passo le giornate qui camminando, leggendo e godendomi il panorama sul lago dalla terrazza del mio alloggio.
La citta' in se, e' carina, ed assomiglia in tutto e per tutto ai nostri resort alpini tipo St.Moriz o Chammonix. Essendo il posto "fighetto" per eccellenza in NZ,.e' naturale che in citta' ci siano tutti i ragazzi piu' "cool" e, anche se non fa freddo per niente durante il giorno (pantaloncini per me) la maggioranza della gente qui' veste giacconi da neve northface, stivaloni e berrette di lana.
Da segnalare il Fergburger, un locale leggendario che propone hamburger di dimensioni spropositate. Finito il mio "BigAl", due stradi di burger, due di bacon, due uova fritte, formaggio, barbabietola, insalata e cipolle, mi sento in effetti un po' stordito e la digestione di questo dinosauro impegnera' tutte le mie risorse per un paio di giorni.
Al termine ci spostiamo a Wanaka, ad un oretta di distanza ma anni luce in termini di ambiente. Sempre cittadina piccola e turistica, sempre sul lago, sempre con le montagne a fare da sfondo, ma decisamente piu' "kiwi" ed autentica.
Dandomi una scossa dal torpore che ho addosso mi  dedico finalmente a qualche attivita': kayak sul lago (vedi foto), camminate un po' piu' serie, il labirinto e le illusioni ottiche del "Puzzling World".
La maggior parte del tempo pero', continua sulla falsariga della settimana precedente: letture, caffe' vista lago, una puntata al cinema Paradiso (il cinema perfetto, e menomale che non esiste da noi, altrimenti ci spenderei gran parte del mio stipendio), al pub per seguire i quarti del mondiale di rugby.

Nel limbo, tra passato e un futuro incerto. Sono alla ricerca di un lavoro, devo riprendere a fare legna se voglio proseguire il mio viaggio. La Nuova Zelanda, lasciata Tauranga e la vita che mi piaceva tanto, gli amici e i luoghi in cui mi sentivo a casa, e' bella ma sento che non puo' darmi piu' di tanto. Viaggiare qui' e' interessante ma manca di quella componente fondamentale di eccitamento, scoperta, brivido che, anche solo per poco in Polinesia ho sentito come fondamentale per la mia vita attuale.

C'e' una remota possibilita' di un lavoro in un lodge al Millford Sound, il fiordo piu' famoso e fotografato ma non mi faccio illusioni: i prossimi mesi con ogni probabilita' saranno ancora una volta nel segno della frutta.

See ya

Commenti

Post più popolari