La maledizione dei Nat



I nat sono 37. Sono gli spiriti ancestrali dell'antica cultura Bamar,
entita' soprannaturali pre-buddiste, che l'avvento della religione
rivelata non ha minimamente scalfito. Sono una presenza costante nella
vita della gente ancora oggi. Mi lancio a bordo della mia bicicletta
alla scoperta di Bagan, uno dei siti religiosi piu' importanti,
imponenti e famosi del mondo. Tanti templi quante sono le cattedrali
medievali in europa racchiusi in 40 kmq. Verso pranzo inizio pero' a
sentirmi strano, stanco. La stanchezza e la spossatezza iniziano a
farsi opprimenti nel pomeriggio e durante il tramonto, sulla cima di
una pagoda (magnifico) mi vengono dei crampi al basso ventre,
accompagnati da gorgoglii sinistri e profondi. Torno a Nyaung U per la
cena, e sto sempre peggio. Vado a letto presto con un the caldo, ma
dopo neanche un'ora devo correre fuori nella latrina e mi viene il pi'
potente attacco di diarrea che abbia mai avuto. Qualcosa di tremendo e
indescrivibile. Chiedo quacosa di caldo al gestore della guesthouse e
parlo del mio problema. Mi chiede cosa ho mangiato, dove sono stato,
cerca di capire quale puo' essere l'origine del male. Poi, si
illumina: "hai chiesto la benevolenza dei nat prima di entrare in Old
Bagan, vero? All'entrata della cinta muraria?"
-"Ehm... no. perche'?"
Nessun birmano si sognerebbe mai di varcare la sooglia dell'antica
citta' senza rendere omaggio con un offerta alle due statue dei Nat
che stazionano da secoli davanti alla Tharabahr Gate.
La mattina, all'alba, mi ritrovo di fronte alla porta, con tre banane.
Una per me, per colazione, una per lo spirito Nat maschio, una per la
femmina. Che mi perdonino e mi lascino proseguire il mio cammino sulla
loro terra.
Mingalaba
PS: il giorno stesso il mio "disturbo" e' scomparso e sono tornato a stare bene.

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