Comincio ad odiare questo paese...



Tashkent, Sept.15

Sveglia presto questa mattina (oddio, con gli spagnoli e il loro ritmo nel fare colazione...) e di corsa in strada a cercare un passaggio per Tashkent. Detto, fatto, ci si accorda per un buon prezzo e si parte. Dopo un chilometro neanche pero', le due macchine (siamo in 6 con gli spagnoli) svoltano e puntano ad una stradina desolata, dietro un palzaaone abbandonato. Li' ci chiedono piu' soldi dei pattuiti, mentre spuntano due loschi figuri da dietro l'angolo. Bene, e' finita, mi dico. E invece uno degli spagnoli (l'unico maschio tra l'altro) scende dalla macchina e prende per il bavero un tassista, urlandogli aualcosa in spagnolo che probabilmente non e' ripetibile in fascia protetta e... questi prendono ne se ne vanno. Torniamo un po' sconvolti in strada e questa volta troviamo due bravi tassisti che ci fann pero' pagare un po' di piu' e partiamo. Si sa, piove sempre sul bagnato, e la strada solitamente tranquilla attraverso le montagne (l'ho fatta l'altro ieri) oggi e' trafficatissima e ad ogni controllo della polizia (ce ne sono ogni 20 km) si creano lunghe code. Il lungo viaggio verso Tashkent dura ovviamente piu' del previsto, ma alle tre del pomeriggio, salutati gli spagnoli alla stazione, mi incammino svelto come uno stambecco bergamasco verso l'ambasciata Tajika, fermamente deciso a trovare l'agenzia scovata grazie alle informazioni del buon Paolo Nava, l'unica in grado di fornire i visti in giornata, l'ultima mia ancora di salvezza. Arrivato sul posto pero', vengo intercettato da un poliziotto. Inizialmente non capisco bene che cosa voglia fare (ma lui sa benissimo cosa una persona con lo zainone vuole fare nei pressi dell'ambasciata tajika) e ci parlo (oddio lui in russo io in inglese). Capisco che vuole soldi in cambio di aiuto per avere il visto domani mattina, in caso contrario non riusciro' mai ad avere il visto. Io ovviamente sto al gioco e gli dco che potrebbe interessarmi ma sto cercando l'agenzia Pamir Travel per organizzare il mio viaggio, macchina, pernottamenti, escursioni. Mi muovo verso quella che sembra l'agenzia, ma e' chiusa. Lui intanto mi sta sempre alle calcagna, e quando cerco di chiedere informazioni parla prima in uzbeko impaurendo il negoziante o il passante di turno che oviamente non sa niente dell'agenzia. Una via di 80 metri con 5 negozi e un ristorante e nessuno che sappia niente dell'agenzia che lavora da 5 anni nella stessa via. Provo ad aggirare il problema, me ne vado e girato l'angolo, entro nel primo hotel a chiedere info. Bingo! l'agenzia c'e' ma oggi pomeriggio e' chiusa. Il problema e': sara' aperta domani? riusciro' ad evadere il pressing del poliziotto? l'agenzia riuscira' a fare tutto in tempo? Me ne andro' a dormire questa sera con questi dubbi in testa, non dando importanza al fatto che il letto su cui riposo fa un cigolio familiare. E' lo stesso letto, nella stessa camera, nello stesso sudicio albergo ex sovietico dalla burocrazia interminabile e dai bagni sporchi.

God bless Uzbekistan

Commenti

  1. Non lo sai, ma sei diventato il protagonista del nuovo romanzo che sto leggendo, il racconto di un viaggio, che di pagina in pagina si fa via via più interessante, avvincente e coinvolgente. Tutti i giorni spero di trovare un nuovo capitolo di questo incredible racconto! Vai Paolino facci sognare.
    PS vedi di pensare ad un finale felice per questo racconto!

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  2. Però passare 4 ore sotto il sole con un mitra puntato in faccia deve essere un'esperienza fantastica... Comunque ciò che non ammazza, ingrassa, per cui vaivaivai Paolino!

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