Bye bye Baku


Quando poco dopo l'alba il treno ferma al capolinea ferroviario di Astara, la pioggia battente imperversa sulla costa del Mar Caspio. La stazione e' letteralmente a 5 metri dalla riva e dalle impetuose onde che si scontrano contro la costa. Sul treno conosco Ahmad, un Iraniano che si offre di dividere il taxi con me. In 10 minuti il corteo di taxi-lada proveniente dalla stazione raggiunge il posto di confine dell'Azerbaijan, dove poliziotti infami pretendono mazzette per permettere alla gente di stare sotto una tettoia in attesa dell'apertura della frontiera. E' diluvio universale. Quando poi finalmente i cancelli si aprono, una cosa mai vista. Una ressa pazzesca con tutti, incluse le signore dai denti d'oro, a spintonare e pressare per tentare di guadagnare una posizione, in stile royal rumble. Trascinato dalla marea umana mi ritrovo con Ahmad in una fila infinita che ci prede un'ora. E' poi il momento delle formalita' e delle milel domande e tentativi di spillarmi qualche dollaro da parte delle guardie di confine Azere. Mi guardano le foto nella macchina fotografica, mi dicono che non posso passare, il copione gia' visto altre volte. Mantenere la calma e tutto alla fine si risolve per il meglio. Sul lato Iraniano tutto funziona senza problemi, ed anche grazie all'aiuto di Ahmad mi ritrovo presto su un taxi con l'autista che mi chiede perche' non mi taglio la barba, che cosi' sembro proprio un terrorista.

L'ospitalita' iraniana e' qualcosa di cui si narra da secoli nelle chiacchiere tra viaggiatori ma non avrei potuto aspettarmi niente del genere: Ahmad non solo mi aiuta con tute le formalita', ma paga tutte le corse in taxi, le occasionali mazzette ai poliziotti Azeri, la colazione, il bus fino a Tehran, il pranzo, un altro taxi fino a casa sua a Damavand, sulle montagne a nord della capitale. Mi ospita con la sua famiglia per due giorni, scarrozzandomi a destra e a manca, pagandomi tutti i pasti, la visita al palazzo reale del Golestan, e invine mettendomi su un autobus per Kashan. Al limite dell'imbarazzante.

La famiglia di Ahmad (moglie, figlia 13enne e nonna) vive in un elegante bell'appartamento con vista sulle montagne. Non sono proprio l'immagine dell'Iran che si potrebbe avere dall'esterno. Molto liberali, accettano di malavoglia le costrizioni e le leggi islamiche e con loro posso avere conversazioni aperte su tutto, politica compresa. Fantastica introduzione al paese, alla clamorosamente trafficata Tehran, agli usi e ai costumi, al cibo. Non potevo desiderare di meglio per iniziare la mia avventura qui.

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