Sulla tomba di Re Mida



E' inebriante tornare ad essere realmente in viaggio. L'aeroporto di Istambul e gli scorci dall'aereo durante le manovre d'atteraggio mi riportano indietro di 7 anni. Era l'ottobre del 2008 quando atterrai quş per la prima volta, e la mia vita non sarebbe stata piu' la stessa. Non mi trovo esattamente nella stessa situazione d'incertezza, ma oggi come allora ho bisogno di schiarirmi le idee. Nel 2008 il risultato furono2 anni di lavoro e risparmio, un giro del mondo, un breve soggiorno a Budapest per studiare e in ultimo due anni come insegnante d'Inglese tra Kazakhstan e Malta. Vedremo coşa mi rşservera' il futuro, intanto, seduto per terra nell'affollatissimo terminal domestico in attesa del volo (in ritardo) per Ankara, leggo le guide e pianifico le prossime tappe.

Fast forward di due giorni.

Ankara e' grande e caotica, ma il dedalo di viuzze pedonali dietro la trafficata via Atatürk e' piacevole e mi consente una sosta dopo la lunga mattinata a piedi tra il mausoleo di Atatürk, il castello e lo spettacolare vecchio quartiere ottomano di Hamamönü. Il leggendario Re Mida e' sepolto da qualche parte qui intorno, le strade hanno canali di scolo che con la pioggia di questi gıorni diventano torrenti e mille cavalcavia pedonali che nessuno mai usa, preferendo rischiare la vita ed intasare il traffico attraversando ovunque.
Incontro un paio di volte la mia ex studente di Malta Zeynep, e con lei e i suoi amici passo il tempo tra una passeggiata soto l'acqua, dei minuscoli ravioli fatti a mano e spettacolari waffel "alla turca" che potrebbero essere espostı come opere d'arte. In centro non posso fare a meno i notare la concentrazione increibile di scuole d'Inglese: sai che quasi quasi...

Per chi non lo sapesse, questo e' ıl mio primo passo verso l'Iran. Ci mettero', come mio solito, un po' di tempo, ma spero ne varra' la pena

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