Ognuno ha le sue soddisfazioni


Seguendo le orme di Gesu' - non il nazareno, bensi' il veronese (vedi post Casa Italia e Una birra con Gesu') - percorro la via alternativa a Macchu Pichu. Praticamente un giro del Peru': invece che un'oretta di treno da Ollantaytambo ci mettero' una giornata intera, ma ne varra' la pena sia economicamente che come divertimento.
Primo step: prendere un autobus fino al paese di Santa Maria. Oltre al solito ritardo in partenza di oltre un'ora, l'autista e il suo assistente mi propongno un prezzo da pazzi: 20 soles! Ne ho spesi piu' o meno 5 per arrivare in qui da Cuzco... contratto ma loro sembrano non sentir ragioni. Ok, mi dico, saliamo e discutiamo strada facendo. Durante un pit stop per foratura parlo con altri passeggeri e, come da copione, vengo a sapere che il prezzo corretto sarebbe intorno ai 5 soles, cosa che faccio presente a meta' del viaggio quando il piccolo aiutante di babbo natale passa a incassare. Infuriati con me e con i passeggeri peruani ¨traditori¨, mi lasciano per strada, nel mezzo della montagna!
Ci vorranno 45 minuti di attesa, ingannata giocando con due bambini campesiños e il loro cane, prima che un altro autobus mi recuperi (per il prezzo onesto) e mi porti in altre 3 ore a destinazione. Da qui sono un paio d'ore di taxi condiviso fino a S. Teresa e ancora oltre alla stazione idroelettrica, dove la strada finisce ed inizia il sentiero, per una decina di km parallelo alla ferrovia, fino al pueblo di Aguas Calientes, porta d'ingresso a Macchu Pichu.

Nonostante l'alone di mistero che la circonda e quello che dice la mia bislacca guida, ho appreso a Cusco che  probabilmente questa citta' mitica mai scperta dagli spagnoli altro non era che un resort di montagna per i reali Inca. Ovvio, visto che gli dei non vanno in vacanza qui' non mancano i templi e le aree cerimoniali, ma l'area residenziale e agricola sono ben piu' corpose. Ci salgo alle 6 del mattino, in un'ora di scarpinata da Aguas Calientes (evidentemente non granche' popolare, visto che praticamente tutti utilizzano il servizio di autobus da 45 soles! :-O ) e accoppio la visita delle rovine alla scalata del monte Macchu Pichu (che originalita') da cui si gode di splendide vedute sulla vallata.

Nonostante questo sia un luogo di innegabile fascino in una spettacolare location, i cori di ¨whoooo¨ dei gruppi che fanno le foto un poco di poesia la tolgono.
Mentre mangio un panino e sbuccio un ovetto sodo godendomi la vista, scorgo un gruppo di americani con le magliette ¨Inca trail: we made it!¨ intenti a ¨whooeggiare¨ e capto frammenti di conversazione tra alcune borsone inglesi e australiane con zainetto minimal: ¨oh, mio dio. non riesco a credere che abbiamo fatto tutto il trek... cioe'.... 3 giorni di camminata!¨
L'Inca trail e' un sentiero di 30 km che passa le montagne sulla vecchia via da Cuzco, e in effetti sembrerebbe una camminata magnifica...
Dietro questi ragazzotti e ragazzotte pero', spuntano i portatori.... e la loro immagine confrontata con i tizi di cui sopra mi fa riflettere... Cosa hai da esaltarti per aver camminato per tre giorni quando un altro essere umano ha portato 30 kg sulle spalle per liberarti del peso della tenda, del sacco a pelo, del cibo e dell'acqua? Va beh... ognuno ha le sue soddisfazioni....

Osservando i turisti durante il giorno se ne vedono di tutti i colori: gente che scivola sui gradini m(e va beh, se cammini col tacco alto te le vai a cercare), che picchia la testa contro le rocce mentre scrive un messaggio al cellulare... ma la cosa piu' bella e' stata questa: due turisti cercano di fare una foto con un lama che scorrazza nella zona. Uno arriva adirittura a strattonarlo perche' questo non sta fermo in posa e l'adorabile animaletto a questo punto gli piazza uno sputo da antologia (sara' stato almeno mezzo litro di bava) in pieno petto. Ho riso per un'ora, che ci volete fare, ognuno ha le sue soddisazioni.

Hasta luego!

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