Un inizio agrodolce...


Dopo aver lasciato Tauranga e la mia vecchia casa (con cena di addio preparata da Kimmy e regali vari dalle amiche giapponesi) ho guidato le tre ore e mezza per raggiungere Auckland in una tipida mattinata d'inverno. Qualche commissione, un po' di internet e una videochiamata col "maestro". Verso sera, torno al parcheggio sul lungomare dove ho lasciato il van e... non c'e' piu'! Il primo momento e' stato di panico puro. Oltre alla macchina in se, ho TUTTO dentro: vestiti, bagagli, zaino, e i biglietti aerei. Poi il mio sguardo cade su un cartello, seminascosto dalle foglie di un albero. "Divieto di parcheggio- lunedi'-venerdi' - dalle 16 alle 19". Maledizione! Guardando il lato positivo, quantomeno non ho perso tutto. La procedura per riavere la macchina fortunatamente e' veloce e nemmeno troppo costosa (come una giornata di lavoro in packhouse) e in un'ora mi riapproprio del mzzo e di tutto il suo prezioso carico. Vengo accolto poco dpoda Joanna, sorella del mitico Philip, che mi ospita a casa sua per la serata, con tanto di vino e partita a poker con gli amici, prima di un veloce pisolino. Alle 3 del mattino infatti, sempre Joanna fiacca la mia resistenza e mi costringe ad accettare il passaggio fino in aeroporto. In viaggio sopra il Pacifico non riesco a vedere il mare: la fitta coltre di cotonose nuvole bianche copre la vista dell'acqua ed inizio a preoccuparmi... All'atterraggio, piove e tira un vento piuttosto forte. Diciamo che il mio trip polinesiano poteva iniziare in maniera migliore...

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