KL, frullato d'Asia



Ci sono cose che non ti spieghi, sensazioni, emozioni, ma come ho sentito da subito una barriera tra me e Bangkok, cosi' ho provato un'attrattiva e unja simpatia immediata per Kuala Lumpur. La citta' e' grande e moderna e, come il resto della Malesia, un bel crogiuolo di popoli. Tra grattacieli e strade sopraelevate, treni e monorotaie (spettacolo, altro che Gardaland) ti trovi perso tra i vicoli di Chinatown e camminando due minuti passi accanto ad un piccolo tempio Hindu con una cerimonia in pieno svolgimento, dove uomini a torso nudo accendono candele in noci di cocco attorno alla statua di Ganesh, divinita' dalle sembianze di elefante.
Non solo cinesi e indiani pero': in particolare se vai alla ricerca di cibo e' facilissimo incontrare thailandesi, vietnamiti, iracheni e indonesiani. Un casino! Pero' mi piace da matti. Non potevo che celebrare al meglio questo mix culturale passando la giornata con Yulan, cinese-malese ma nata e vissuta ad Amsterdam.
I giorni passano veloci, tra un bagno di sudore e laltro (caldo umido), tra un acquazzone e una cena indiana a base di chapati, tandoori e samosa.
Mi concedo, sulla via di Singapore, anche uno stop a Melaka, altra citta' coloniale, persino piu' bella di Georgetown, e non di poco! Peccato non avere piu' tempo a disposizione, ma come spesso mi e' capitato durante questo viaggio, mi consolo pensando che ci tornero' con piu' calma "la prossima volta".
La sento, l'asia, che mi sta scivolando via dalle mani, provo  trattenerla ma come sabbia la sento passare tra le dita e sfuggirmi. E' quasi finita. Solo pochi giorni ormai e sara' un nuovo mondo, una nuova avventura.

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