Ultima fermata: paradiso



Le ultime settimane scorrono lisce e piacevoli, e il ritmo ormai consolidato scuola-spiaggia-serata viene solo temporaneamente macchiato dalle performance del nuovo, irritantissimo coinquilino francese.

Mi trovo benissimo a scuola e mi sento apprezzato per il mio lavoro, cosa mai successa in vita mia, costruisco relazioni importanti con alcuni colleghi e con uno di questi in particolare affronto il tema dei rapporti umani in classe. John è un signore scozzese di mezz'età, e come tutti gli scozzesi che abbia mai incontrato è duro fuori (al primo impatto) ma incredibilmente aperto ed amichevole una volta rotto il guscio. Se dai tanto alla tua classe, se ti apri e condividi la tua vita e le tue esperienze, allora anche loro ti daranno tanto e l'esperienza sarà unica ed intensa come poche. Piccolo problema: questo approccio ti rende incredibilmente vulnerabile, ed ogni addio vuol dire perdere un pezzo di te stesso. Ne vale la pena?

Con John e l'irlandese Daniel formo una specie di trio acustico ed organizziamo piccoli concerti e adunate sulla spiaggia. Alterno queste uscite alle serate sul tetto di casa a guardare film o bere qualcosa in compagnia del mio fidato coinquilino Sydney, di Maxime e della sua ragazza maltese Christine, della "rossa" Josianne o di altri insegnanti, a volte pure con gli studenti (generalmente prima di lasciare la scuola). Molti di loro hanno più o meno la mia età e quando passi tutte le mattine nella stessa aula per settimane è normale che una forma tutta particolare di amicizia prenda forma.

Conosco un gruppo di architetti italiani, esploro ancora un po' l'isola, le sue scogliere, le belle spiagge, i paesini sonnolenti anche d'estate. Una sera l'intera isola resta al buio per ore causa black out generale e la vista dal tetto di casa, con solo la luna ad illuminare Valletta e Sliema, è irreale. Finalmente termina anche la scuola e non mi rimane che spendere gli ultimi giorni in compagnia dei nuovi amici, prima di volare brevemente in Italia per qualche giorno. Sarà tempo per gli amici più veri, per la famiglia e i parenti, per chiudere l'ennesimo ciclo al lago di Garda. Solo 4 giorni. Poi, un'altra avventura. Forse tornerò l'anno prossimo.

Arrivederci, Malta

Tara inti aktar tard, Malta

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