Viva la vida cilena (1a parte)



Due giorni nella capitale cilena Santiago sono piu' che sufficienti per me, con niente da fare, poiche' i duei musei che mi interessavano sono chiusi per manutenzione. La citta' in se e' carina, se anche dall'alto (dalle montagne che la circondano) sembra un agglomerato orribile di cemento, in realta' quando ci sei in mezzo e' verde, pulita e ordinata. In questi due giorni pero' sono in modalita' zombie. Un po' il caldo opprimente che e' uno shock dopo settimane a sud, un po' il dormire poco e male, con un signore in camerata che russa alla grandissima (nella top ten di questo viaggio, sicuro), fattosta' che sono sempre svogliato e in uno stato tendente al cadaverico.

Tutto cambia la mattina del mio spostamento a Valparaiso. Solo un paio d'ore a nord di Santiago, appena arrivo capisco che sono nel mio ambiente ideale: ci sono almeno 10 gradi in meno, grazie al mare, e la citta' ha tutto quello che mi piace viaggiando.
E' un casino, sporca, puzzolente, colorata, con tantissime persone e un gran traffico. Spettacolare.
Arroccata sulle colline a picco sul mare, questo attivo porto e' un paradiso bohemien e non a caso e' stata la dimora di un po' tutti gli atisti cileni dfell'ultimo secolo, da Neruda in giu'. Scalette nascoste e ascensores(funicolari) decrepite si fanno strada tra file di case colorate, murales e negozietti. Passo ore e ore a perdermi nelle stradine, ad osservare il tramonto sul mare e a vagare per il mercato. E poi l'atmosfera del posto.... per rendere l'idea, descrivo un momento tipico: tornando dal mecato dopo aver comprato frutta fresca e pesce da cucinare la sera, scendo una scalinata e mi trovo di fronte la sguente scena: due ragazze, stese sul tetto di una casa a godersi il tramonto con un gatto e un bicchiere di vino, in sottofondo si sente qualcuno suonare un sax. Il mio posto preferito in Sudamerica fin'ora, e una delle citta' piu' affascinanti che abbia visto nell'intero viaggio.

Valparaiso pero' e' molto di piu'. La citta' vechia e' solo una parte di quella che viene chiamata Grande Valpo e comprende la citta' gemella di Viña del mar e i sobborghi di Reñaca e Concon. Il mio amico Pablo e' appena tornato qui dalla Nuova Zelanda e mi trovo con lui un pomeriggio. Mi mostra Viña, che e' l'opposto di Valpo: sembra Miami beach, spiaggione dorate, lungomare con le palme, gente in rollerblade e poliziotti in bicilcetta, strade pulite e grattacieli. Pablo mi mostra gli highlights assurdi del posto, come una fila di cannoni puntati direttamete sulle navi del porto, il monumento al cavallo che e' entrato nel guinness dei primati per aver saltato 2 metri e mezzo (e poi ucciso perche' si e' rotto entrambe le zampe anteriori), un originale moai dell'isola di pasqua (che assurdamente abbastanza, fa parte della giurisdizione di questa regione, nonostante sia a 5000 km di distanza persa nel pacifico). Con la sua amica Angela andiamo in una delle Pica' (trattorie) di Concon, dove assaggio una Reineta Margarita, uno spettacolare pesce alla griglia coperto da una salsa cremosa ai frutti di mare, e porovo il famoso e celeberrimo (ma solo in Chile e in Peru') Pisco Sour, il liquore nazionale. Dopo pranzo si visita il nuovo appartamento in cui Pablo si trasferira' a brevissimo, con vista mare e piscina! Nei giorni sucessivi dopo aver ottenuto (sempre grazie a Pablito) la mia vaccinazione contro la febbre gialla necessaria per l'ingresso in Bolivia, sperimento la nightlife della zona, con il celebre mercoledi' sera (!!!) al bar Journal. Fiesta toda la noche. Viva al vida Chilena!

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