Viva la vida chilena (2a parte)



Il WWOOF è un'organizzazione nata in Inghilterra nel 1971 che mette in contatto le fattorie biologiche con chi voglia, viaggiando, offrire il proprio aiuto in cambio di vitto e alloggio.

Insomma, non e' esattamente una fattoria biologica, anzi, e' un palazzone che non esiterei a definire un ecomostro sulla costa di Concon, ma la sostanza del mio stare da Pablo si puo' riassumere cosi'... Scherzo, ovvio, ma iniziando dal trasferimento della sua bicicletta da Viña a Concon, fino al cucinare 7 giorni su 7 a pranzo e a cena, diciamo che la mia permanenza sul divano di casa Hernandez Diaz me la sono guadagnata.


Per recuperare dalle fatiche della biciclettata sulla costa mi godo il primo pomeriggio sisstando nella piscina condominiale, con vista mare, ammirando il tramonto e le forme di vita che popolano la spiaggia, pellicani, gabbiani e surfisti. Pablo vive qui infatti per una ragione e cioe' la spiaggia della boca, ¨no apta al baño¨ ma particolarmente popolare tra coloro che come lui si sentono un tutt'uno con l'oceano. E in questi giorni con lui entro, seppure superficialmente nel mistico mondo delle onde. Dalle previsioni della sera prima interrogando il vento, al ritrovo con gli amici surfisti che 9 volte su dieci si conclude con un ¨mmmm... certo che e' davvero freddo oggi... al diavolo il surf, andiamo a berci una birretta!¨. Il surf eventualmente lo provo un paio di mattine, e per chi non lo sappia, non aspettatevi che cavalcare le onde sia cosa facile, e Pablo considera principianti chiunque faccia surf da SOLO 2-3 anni... Il divertimento e' in ogni caso assicurato.


Inizio ad entrare nel ritmo di vita cileno (o dei cileni che non lavorano, quantomeno) con sveglia tardi se non ci sono onde buone, pranzo spropositato e cena piu' simile ad una merenda, la siesta dalle 3 alle 5 e le serate a suon di piscola e piscosour, terremoto (un mix di vino bianco, campari, lemonsoda e... gelato)e le passeggiate pomeridiane sulla vip beach di Reñaca (ok, chiamatelo manza watching).
razie anche al contatto con ¨gringa¨ Elena, l'americana conosciuta al Torres del Paine (la Reinhold Messner dell'Oregon, le manca solo la barba), mi intrufolo nei party universitari di Viña e in combinazione con Pablo e litri di Piscola, il risultato non puo' che essere un totale delirio.


Highlights delle due settimane, un panino al mitico chiosco Sibaritico (enorme, cioe'.... enorme, devo rivalutare il significato di questa parola), la visita alla casa preferita di Neruda, la mistica Isla Negra, l'escursione con Pablo alla remota spiaggia di Ritoque con onde enormi alte fino a 3 metri, la festa di St. Patrick alla casa Piedra. Proprio qui, esagero con i drinks, facandoli troppo ¨cabezones¨ (troppo carichi di pisco) e per la prima volta in vita mia vomito causa alcool. Fortunatamente un angelo scende dal cielo sotto le sembianze della mia amica cilena Mariana, che casualmente si trovava alla festa. Mi accudisce e mi ospita pure a casa sua per gli ultimi due giorni, quando dovevo lasciar libero l'appartamente di Pablo per l'arrivo della sua ragazza danese. Insomma. che dire, ancora una volta...


Viva la vida Chilena!

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