Nella terra dei Guarani´



Prendo un bus notturno da Buenos Aires e al mio risveglio trovo fuori dal finestrino una paesaggio completamente nuovo. Terra rossa e vegetazione tropicale, gente dalla pelle piu´ scura e i tratti amerindi. Sono nella provincia piu´ settentrionale dellÁrgentina, chiamata ¨Misiones¨, incastrata in qualche modo tra Brasile, Uruguay e Paraguay, quella che un tempo era la terra degli indios Guarani´ ed oggi e´ lo stato piu´ povero della federazione argentina. La mia destinazion, Puerto Iguazu e´ una citta´ nata allo scopo di servire il viaggiatore-turista come base per l´attrazione numero 1 della zona e una delle principali dell´intero continente. Le cascate internazionali (Brasile-Argentina) dell´Iguazu sono uno dei siti piu´ straordinari della terra, un parco nazionale situato nel punto in cui il rio Iguazu precipita in una conca creata dalla differente composizione della roccia. Della serie ¨tutto il mondo e´ paese¨, la leggenda Guarani´ relativa coinvolge la solita divinita´ gelosa che fa crollare il fiume mentre la sua amata e un guerriero locale sono impegnati in una romantica crociera.
Il sito accoglie ogni giorno migliaia di visitatori e, per quanto apprezzabile sia il fatto che le strutture sono di prima classe e consentono láccesso alle cascate anche ai vecchi e ai disabili, significa che il prezzo da pagare e´ la ressa totale ai punti panoramici piu´ famosi. Ci sono fortunatamente anche altri sentieri da percorrere, tutti be segnalati, che permettono di uscire dal caos dei gruppi organizzati e delle chiassose famiglie argentine e brasiliane. Passos qualche giorno in citta´, diviso tra le camminate alle cascate e il cazzeggio nella piscinetta dell´ostelloassieme a un paio di americane. La sera e´ di rito dopo cena una puntata alle ¨case olivare¨, una striscia di localini tutti uguali a bordo strada dove gustarsi su un tavolino di plastica una cerveza o un vino tinto (rosso) accompagnato da una ¨picada¨ (piatto misto di olive, salame e formaggi).
Mi sposto un poco a sud e passo un giorno a San Ignacio de Mini, dove ci sono da vedere le rovine di una delle piu´ grandi missioni gesuite della zona. Sempre emozionato al ricordo del film ¨Mission¨ visto per la prima volta alle medie, vago per le rovine e le bancarelle di souvenir che le circondano ed e´ una di quelle situazioni in cui non puoi non pensare al prezzo del progresso. Gli indios Guarani´ ¨convertiti¨ dai gesuiti, sono finiti decimati dalle epidemie, ai margini della societa´ occidentale (come spesso accade ovunque nel mondo con popolazioni indigene), facendo l´lemosina per strada o vendendo cianfrusaglie ai turisti.
Da S. Ignacio sara´ una piccola odissea per entrare in Uruguay, in 36 ore, 5 cambi di autobus, pioggia tropicale, 5 controlli antidroga della polizia (la strada costeggia il confine col Brasile), una pizza e birra con sottofondo ¨party-mix¨ inquietante che varia da Ricky Martin a Ramazzotti (in spagnolo), da J-Lo alla Pausini (sempre in spagnolo) fino a Meneguzzi e Nek (santo cielo!)

Hasta Luego!

Commenti

Post più popolari