Sotto il vasto cielo stellato


Questo e' un post un po' speciale, perche' tratta di un luogo un po' speciale, in un momento un po' speciale...
proprio in concomitanza con il primo "anniversario" del mio viaggio, 365 giorni intensissimi del mio sogno che diventa realta' ogni giorno, mi trovo alle isole Samoa.
Cosa fa delle Samoa un luogo cosi' speciale? Semplicemente quello che hanno rappresentato per me prima di arrivare qui: il luogo da sogno per eccellenza, dove per anni ho riposto tutte le mie fantasie e le mie speranze di una vita meno vuota e piu' vera.
Arrivo la notte e dopo essermi riposato in quella che sara' anche la camera piu' economica dello stato ma e' la piu' costosa del mio peregrinare in Polinesia, vado alla scoperta della capitale Apia, finalmente una citta' vera e non poco piu' di un villaggio: e' bella, tenuta bene, con un paio di coloratissimi mercati, un festival di musica e danze tradizionali in pieno svolgimento e, da vedere, una riserva marina con coralli e pesci tropicali spettacolare oltre che la casa-museo di R.L. Stevenson. Il famoso scrittore di tanti racconti tra cui il mio preferito da quando sono bambino (L'isola del Tesoro) e' emigrato fino al sud-pacifico per trovare un rimedio al suo problema respiratorio e l'ha trovato in queste isole, dove e' diventato in poco tempo un personaggio rispettato, dove ha insegnato, ha aiutato i locali nella lotta per l'indipendenza e ha, ovviamente, scritto. La visita e' interessantissima per me, e qui' scopro che esiste una canzone basata sul "requiem" di Stevenson con una versione inglese e una in samoano. E' un po' diversa dalla canzone dei Belfast "Samoa", ma l'emozione e' grande, cosi' come quando salgo in cima alla collina piu' alta dove le stesse parole sono iscritte sulla sua tomba.

Sotto il cielo ampio e stellato,
Scavate la tomba e ch'io giaccia.
Lieto vissi e lieto ora muoio,
Pronto e disposto al riposo.

Scolpite per me questi versi:
Qui giace nel luogo a lui caro;
Rientrato è il marinaio, rientrato dal mare,
E rientrato dal monte il cacciatore.


Il resto della mia permanenza nelle Samoa l'ho passato tra un coloratissimo e musicale bus e l'altro e sull'altro lato dell'isola di Upolu, nella remota localita' di FaoFao, dove ho soggiornato sulla spiaggia, letteralmente, visto che le capanne sono su palafitte a 5 metri dall'oceano. Non c'e' quasi nessuno, solo qualche altro ragazzo in cerca di tranquillita' e pace sotto il vasto cielo stellato.
La sera del 31 agosto sono seduto sulla spiaggia, sorseggiando il caffe' istantaneo che mia ha dato Melissa conservato per l'occasione, e mangiando i dolcetti cinesi che le amiche di tauranga mi hanno regalato, e mi godo il tramonto, l'ultimo tramonto dell'anno lontano da casa. Alla mia sinistra c'e' Erika, Kasper ed Erik stappano una birra, Yxuan fa delle foto. Alla mia destra Berbe strimpella qualcosa, Ale, Livio e Franz discutono di calcio e mentre Dani ed Elena giocano sulla sabbia, Herman e Stefano ridono dell'ennesima cazzata del Nava. E dietro ci sono tutti, le persone care, la famiglia, gli amici e i compagni di squadra. Ci sono tutti. Ci siete tutti.

Non so ancora quanto tutto questo durera' e cosa succedera' quando dovro' affrontare un rientro, ma intanto... Grazie di esserci anche voi, nel mio sogno.

Tofa Samoa!

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