Un pazzo sulla marshrutka.


E' un normale giovedì mattina a Karaganda. E' mattina presto, c'è ancora buio, nevica leggermente e le persone camminano infreddolite per i marciapiedi scivolosi. La "marshrutka" (minubus che fungono da spina dorsale del trasporto pubblico locale) numero 7 sta correndo come al solito lungo Gogol Street. All'interno sono ammassati i passeggeri nelle loro pellicce e da sotto i cappelli più inverosimili occhi assonnati cercano di non mancare la giusta fermata.

E' nei pressi della vecchia chiesa ortodossa e della fabbrica di cioccolato che qualcosa accade. Un passeggero, sulla trentina, con tratti occidentali, inizia a singhiozzare. Fa dei versi strani, sembra stia cercando di contenere qualcosa... I passeggeri lo osservano stupiti, e i più vicini possono scorgere delle lacrime nei suoi occhi. Cosa gli sta succedendo? Cosa di così brutto gli è successo nella vita per scoppiare a piangere e a singhiozzare su di una mashrutka a Karaganda alle 7 e mezza del mattino?

Una ragazza però sorride, ha capito: non sta piangendo di tristezza, e i singhiozzi sono un maldestro tentativo di sopprimere delle risate. L'uomo è quasi in preda alle convulsioni. Se uno lo guarda attentamente può scorgere degli auricolari spuntare tra la berretta e la sciarpa. Cosa sta ascoltando di così esilarante? Semplicemente, Mauro da Mantova.


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