Mela!



Mela, come va?

Mela, sai, mi hanno invitato a quella festa...

Mela, cosa facciamo?

"Mela" è l'intercalare preferito dei Maltesi. Lo usano per tutto (anche per rapide risposte) e il suono è udibile praticamente ovunque per l'isola. Mela, al lavoro inizio ad ingranare. Mi trovo sempre più a mio agio nel contesto di classe, gli studenti sembrano apprezzare e la direzione accademica pure, tanto da propormi un contratto a lungo termine con loro. Un anno a partire da settembre. "Mela, se mi raddoppiate lo stipendio ci penso". Ovviamente la mia proposta viene rifiutata ma rimane la loro disponibilità ad accogliermi a braccia aperte per la prossima estate. Ci penserò.

Comincio a conoscere meglio i miei colleghi e alcuni studenti, a familiarizzare con i coinquilini, ad organizzare grigliate e cene sul tetto di casa, trovo un gruppo di invasati cestisti che si ritrovano ogni sabato pomeriggio per giocare e continuo la mia lenta e pigra esplorazione dell'isola nei fine settimana.

"Le tre città", Vittoriosa, Senglea e Cospicua, sono dei vecchi paesotti sul lato opposto del Grand Harbour rispetto a La Valletta. Qui ci trovo un'atmosfera speciale, di villaggio di una volta, con una processione religiosa sentitissima (e figuri incappucciati alla kukluxklan che portano in processione una pesantissima croce), le barche nel porto e le famiglie che si ritrovano sul lungomare per la cena, i bambini che giocano per strada e i vecchi che chiacchierano seduti sulle sedie fuori dall'uscio di casa.

Mela, bella. Si avvicina il week end in cui mi faranno visita gli amici da casa, e con esso il giro di boa della mia breve ma intensa esperienza maltese.

Chaw!

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