Pasqua dall´altra parte del mondo



La settimana santa ci regala tanta pioggia e poco lavoro, cosi´ il venerdi´ si presenta l´occasione che aspettavamo da tempo. Il mio nuovo fratello cileno Pablo sono settimane che la mena col fare un viaggio tutti insieme "come una famiglia" e cosi´, 3 macchine e 18 persone, si parte alla volta della penisola di Coromandel. La giornata in se non regala niente di eclatante ma e´ piacevole camminare tra le scogliere di Cathedral Cove e fare un pic-nic tutti insieme prima che (i primi a lasciare l´ostello lo faranno una settimana piu´ tardi) il gruppo inizi a perdere i pezzi. Al tramonto tappa a HotWaterBeach, una spiaggia dove si puo´ scavare una bca nella sabbia e sotto trovi acqua calda in cui infilare i piedi. Siamo infatti in una delle zone piu´ sismiche e attive del paese, una catena di vulcani che va da White Island a nord fino a Tongariro a sud.
Per pasqua invece (da sabato sera a lunedi´) mi lancio in compagnia di Melissa alla scoperta del remoto est, regione poco abitata e ancor meno turistica che regala scorci magnifici. Una successione di spiaggie dai nomi polinesiani (Hawai, Omana, Matata, ecc...) rivelano la natura Maori del luoo, appena sfiorato dai coloni inglesi. Raggiungiamo East Cape, il primo posto in NUova Zelanda (e tra i primi al mondo) a ricevere la luce del sole ogni giorno, con il suo faro e le scogliere bianche a picco sull´ oceano, poi scendiamo fino all´ unica citta´ in oltre 900 km, Gisborne. Da li, prima di fare ritorno a Tauranga, attraversiamo il selvaggio entroterra di Whakatane, tra gole e torrenti impetuosi e facciamo tappa a Te Puke per la foto di rito con "il famoso kiwi gigante"(!?!?!?!).
Di sicuro la pasqua piu´ inusuale della mia vita. Che sia solo la prima di una lunga serie?

Haere ma

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