Quando nevica orizzontale


L'inverno vero si avvicina, e presto mi ritrovo con la colonnina di mercurio che segnala -30.

I pochi centinaia di metri che mi separano dalla piscina mi regalano un'esperienza nuova: l'unica parte del mio corpo che rimane scoperta, il volto, dagli occhi alle labbra, perde ogni sensibilità.
I piccioni si raggruppano stretti stretti sui pochi tombini che rilasciano un po' d'aria calda e spesso la neve è "orizzontale": non sta infatti nevicando ma il vento che soffia dalla steppa muove i bianchi fiocchi da ovest a est, da un albero all'altro, da un tetto all'altro.

Una delle cose più interessanti a queste temperature è che si formano i ghiaccioli ovunque. Pericolosissimi quelli sulle grondaie o le terrazze, vere e proprie lame che possono diventare armi letali in caso di caduta. Meno minacciosi quelli che si formano nel naso, semplicemente respirando, quando l'aria calda proveniente dal tuo corpo si ghiaccia intorno ai peli delle narici.

Ai bordi delle strade si creano lastroni di ghiaccio letali per i pedoni (ne faccio le spese anche io con una bella "sculata") e difficili da gestire per gli autisti degli autobus che si prodigano in frenate al limite dell'impossibile sul ghiaccio vivo (fermandosi a non meno di 20 metri di distanza). I funambolici automobilisti, tassisti, camionisti e chi più ne ha più ne metta sembrano non far caso alla neve e continuano le loro manovre di sorpasso, accelerate e frenate come niente fosse.

Non potrei leggere libri più adatti alla situazione, la serie "A song of ice and fire" di G.Martin: "Winter is coming..."

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