Basta

 


Basta con i canti del muezzin la mattina presto, quelli bravi e melodici, quelli che scainano, quelli che urlano a squarciagola. Basta con le litanie depressive da suicidio alla radio.

Basta con le ciabatte, da mare, non solo per la spiaggia o in casa, ma per andare al lavoro, a fare la spesa, in estate come in inverno, con calzino, preferibilmente bianco.

Basta con il traffico sregolato e la gente che prima quasi ti uccide, poi fa il gesto di scusa con la mano. Basta con le vecchie che attraversano la strada a caso con le borse della spesa. Basta con le capre che attraversano la strada a caso durante una discesa in gara ciclistica mentre vai a 70km/h. Basta con gli automobilisti che guidano a 150km/h per arrivare al bar e metterci 3 quarti d'ora a sorseggiare un espresso.

Basta con i ramadan e l'iftar al lavoro: il momento del pasto dopo il digiuno giornaliero, dove si inzia con un dattero e un bicchiere di bsissa (bevanda farinosa ed erbacea) per aprire su una tavolata in cui ognuno porta qualcosa da condividere, sempre troppo, e essendo uomo e straniero, e per di piu' triatleta, tutti cercano di ingolfarti con cous cous, stufati, insalate, dolci piu' variegati. Basta abbracci, pacche sulle spalle, 'hamdullah' e 'inshallah'.

Basta presentare a conferenze a Dubai, tutto spesato, e online a colleghi attraverso l'area del Nord Africa e del Medio Oriente. Basta con i litigi, le fazioni tra le donne in ufficio, basta con le pause caffe' che diventano riunioni di lavoro.

Basta con i padroni di casa, chs sono spesso e volentieri, che te lo dico a fare, figli di.

Basta con la sveglia alle 5 per andare in piscina, o per pedalare o correre tra le rovine di Cartagine, le strade bianche di Sidi Bou Said, la ruvida campagna coltivata ad olivi.

Quasi 2 anni sono volati.

Ora un mese in Italia per ricaricare le batterie e via verso una nuova avventura: dopo 12 anni, ritorno in Asia, quella vera. Destinazione: Sri Lanka.


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