Life Change


 Tanto atteso, eccolo che arriva: dopo 4 anni in Georgia, lo stallo per la pandemia, lo studio, l'esperienza e il diploma di livello 7, ecco che il cambiamento si materializza sotto forma di un'offerta di lavoro, come direttore degli studi di una piccola scuola in apertura a Piacenza, parte di un network di scuole di inglese presente in tutta Italia. Dopo non pochi tentennamenti dovuti al fattore 'prestigio' (spostarsi dall'istituzione leader mondiale del settore ad una piccola realtà di cui mai avevo sentito parlare) decido comunque di fare il salto, grazie anche ad alcuni colloqui con il direttore nazionale, che mi assicura della totale predisposizione all'eccellenza, e del timing che mi permetterebbe di lavorare il primo mese (di formazione) online dalla Georgia, prima di trasferirmi in Italia nuovamente a fine giugno.

Lettera di dimissioni, saluti vari, chiusura del cerchio con British Council, volo prenotato, disdetta dell'appartamento, firmetta in comune che assicura ad Oksana un passaggio non troppo problematico in Italia per il permesso di soggiorno (chiamalo matrimonio, se ti va), revoca dello stato di italiano all'estero e via con le tre settimane di training per la nuova posizione. E una sera accade che, dopo tutto questo, quando mi preparo ad una delle ultime cene georgiane a Tbilisi,  ricevo una chiamata dalla proprietaria della scuola che mi comunica la loro volontà di licenziarmi perchè durante queste primi giorni di formazione hanno ricevuto feedback importanti sulla mia forte personalità, decisione, preparazione e competenza, e che per una nuova scuola in apertura preferiscono una figura meno formata e più plasmabile. Ottimo.

Segue un'estate in Italia ad allenarmi per la mia prima gara Ironman brand, 70.3 a Vichy (andata benissimo) e a dedicarmi alla ricerca continua di una nuova opportunità lavorativa: mi trovo per la prima volta in vita mia a rifiutare offerte anzichè venire rifiutato. Per la prima volta infatti, devo tenere in considerazione non solo la mia carriera, e molte posizioni mi farebbero rimanere in stallo o addirittura regredire invece che progredire, ma anche il fatto di condividere la realtà quotidiana con un'altra persona, dipendente in larga parte da me per questioni sia economiche che burocratiche. E allora si rifiutano tante posizioni, tra cui Riga e San Sebastian perchè lo stipendio non sarebbe all'altezza di mantenere 2 persone, Mosca (la più grande occasione in carriera, fino ad ora, vice direttore di una delle International House più grandi del mondo) perchè lei non riuscirebbe ad ottenere il visto, alcune posizioni in Italia perchè, con la mia esperienza e qualifiche, fare l'affiancamento alle medie di Monza anche no.

La scelta ricade quindi sol rimanere nel British Council, questa volta cambiando continente, in Tunisia, come coordinatore dei corsi per adulti. Le procedure burocratiche impiegano oltre due mesi, portandoci finalmente a salutare amici e parenti e spiccare il volo a fine ottobre. Mettiamo piede in Africa in una calda e piovosa notte, l'autista ad aspettarci dopo le interminabili procedure di visto per Oksana all'aeroporto (che spasso essere Georgiani), il breve tragitto fino all'hotel prenotato per due settimane per noi dal datore di lavoro. La notte è breve e siamo esausti, ma ci svegliamo con il buio un paio di volte: una per il ruggito dei leoni nell'adiacente zoo, l'altra per il primo canto del muezzin alle 5.30, il primo di una lunga serie. Insciallah!

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