La lotta quotidiana di un triatleta in Georgia

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Rientrato a Settembre mi sono buttato immediatamente nel Triathlon. Cosi', senza pensarci troppo, gara sprint e via.

I benefici sono molteplici:

  • posso farlo in maniera totalmente indipendente e incastrare allenamenti negli spazi vuoti della mia settimana.
  • mi mantengo in forma
  • ho un motivo per alzarmi presto la mattina (altrimenti con le prime lezioni alle 12.30, hai voglia...)
  • nonostante la maggior parte delle volte mi senta uno straccio, quelle poche volte che mi sento bene e' una figata e mi sento di poter fare qualunque cosa.

Sfortunatamente, vivendo in centro a Tbilisi ci sono alcune difficolta' da superare ogni giorno:

  • le piscine costano care (ecco perche' appena la temperatura lo permette mi getto nel lago Lisi - nella foto - per le sessioni di nuoto)
  • la gente ti guarda come un marziano (o un rincoglionito, piu' spesso) che ha tempo ed energie da perdere
  • correre in citta', con pochi parchi e piccoli, vuol dire o slalomeggiare tra le auto parcheggiate sui marciapiedi e le nonne con la borsa per la spesa, o uscire dalla citta' (fattibile, ma solo correndo in salita)
  • la bici che sarebbe la mia disciplina preferita mi porta a stabilire record mondiali di bestemmie: oltre alle strade in condizioni tremende, le cose peggiori sono gli automobilisti (suonano e insultano del tipo 'che cazzo esisti? stai a casa tua!') e i cani rincoglioniti che ti si gettano in mezzo alla strada abbaiando e attentando ai polpacci anche quando stai andando a 50km/h

Sta di fatto che verso la fine dell'inverno, qualcosa succede nel tunnel di sololaki e mi ritrovo in ospedale senza nulla di rotto ma con la faccia sfigurata, un trauma cranico e due denti persi.

Tornando al sentirmi invicibile menzionato piu' sopra, 5 settimane dopo completo il primo Everesting della storia in Georgia, con tanto di ingresso nella hall of fame. 

Con l'arrivo dell'estate molti dei problemi si risolvono da soli: i Georgiani non si sognano di uscire di casa prima delle 9 (anche i cani sembrano pigri), per cui se mi sveglio alle 6 mi posso fare 3 ore di bici senza un'anima viva in giro e finalmente godermi quello che questo paese potrebbe essere se non fosse abitato da rozzi bifolchi retrogradi e maleducati. 


Tipica mattinata: mi sveglio alle 5.30, colazione con Mentana in sottofondo (edizione delle 20 della sera prima), mi vesto, imbraccio caschetto e bici e scendo in strada in una luce dorata da favola. Devo solo ignorare il tappeto di rifuti, mozziconi di sigaretta e bottiglie lasciate da quegli sporcaccioni dei miei vicini di casa che smerdano l'intera via perche' tanto qualche social worker passera' a pulire la mattina. Teste di cazzo.

(nel caso non si sia notato, ho raggiunto il punto in cui comincio a vedere piu' i lati negativi el luogo che non i positivi)

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