Feels like home



Il ritorno in Kazakhstan, a Karaganda, ha un sapore tutto diverso dal mio primo arrivo qui, ormai due anni fa. Sono nello stesso appartamento, lavoro nella stessa scuola, qualche collega è cambiato ma nella sostanza poco è diverso. Ora sembra quasi di essere a casa.

Nella "mia" Nurken Abdirov ci sono alcuni nuovi ristoranti, in città nel frattempo sono arrivati Burger King e KFC, qualche palazzo è stato ristrutturato o ricostruito, ma con le tiepide giornate di settembre le persone si divertono ancora come pazzi a pedalare per i sentieri di Central Park o a fare shopping nei centri commerciali, a mangiare "gelato tradyzionale" o sfrecciare con i loro SUV nuovi di zecca o carrette di oltre trent'anni. Tutto sembra come l'avevo lasciato.

Mi sento esattamente come quando torno a casa in Italia. Certo, come a Bergamo qualche novità ogni volta c'è, anche qui qualche amico ha perso qualche capello, alcuni si sono sposati (dopo lunghissimi fidanzamenti di 3-4 mesi) e altri hanno cambiato lavoro.
A scuola ho per il momento un sacco di ore disposte alla perfezione: lavoro tutto il giorno martedì e giovedì ma solo la sera gli altri tre giorni.

Mi sento assolutamente accolto a braccia aperte da (quasi) tutti, e mi preparo ad un'altra stagione scolastica con qualcosa in più rispetto all'ultima volta:
-una chitarra, primo acquisto fatto al mio arrivo, e fa tutta la differenza del mondo;
-il giapponese, che sto iniziando a studiare lentamente ma con costanza, sognando la prossima avventura;
-la palestra: mi iscrivo in una palestra fighetta con grandi vetrate e nuovi macchinari per la modica cifra di 30 euro al mese . Voglio mantenermi in forma in previsione di un'estate "importante", e poi l'adrenalina dell'attività fisica è una delle cose che mi mancata di più durante l'ultimo lunghissimo inverno Kazako (la piscina non era abbastanza). E se correre sul treadmill ascoltando il podcast della zanzara o dei nuovi autori indie-folk non è propriamente il massimo, con il ghiaccio sulle strade non c'è molta alternativa.

E così passo la prima ora correndo di fronte alla enorme vetrata, alle 10 di mattina, mentre fuori scende copiosa la neve: E' la seconda settimana di ottobre.

L'inverno è vivo e lotta insieme a noi.

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