Sereno variabile



Le cose iniziano ad ingranare qui a Roxburgh. Dopo un paio di settimane di difficolta', tutto cambia radicalmente in meglio: vengono assunti 4 nuovi lavoratori, 3 tedeschi e un canadese, e con loro e Mike trasloco in un nuovo cottage, lasciando i puzzoni Vanuatus e il vecchio Kiwi nella topaia. Si aprono cosi' le porte di una casa nuova, pulita, grande ed efficiente, con camere singole (evvai! Mike russava come un caprone!), 3 docce e 4 bagni, una meravigliosa cucina che mi fa dimenticare il buco sporco in cui preparavo i pasti e non ultimo un salotto confortevole e dall'aria accogliente dove rilassarsi a leggere un buon libro, ammirando il frutteto dall'enorme vetrata.
La nuova famiglia e' composta da me, il solito Mike, il canadese Kiefer (che lascera' dopo una sola settimana, lavoro troppo duro per lui); Thomas, balbuziente che ha pedalato dalla Germania fino a qui con la fedele bicicletta e la coppia Max-Sabrina, pescatore silenzioso lui e invadente logorroica lei. Tutto sommato insieme conviviamo piu' che dignitosamente e, come per magia, anche i risultati sul lavoro migliorano e inizio a raggranellare un piu' che dignitoso stipendio a fine settimana.
Il tempo qui nel "Sunny Central Otago" non e' "sunny" proprio per niente. Per l'esattezza, lo e' solo a sprazzi, con il boss che ci ricorda come questa sia la stagione peggiore che lui ricordi per quanto riguarda il tempo atmosferico. Si lavora a singhiozzo, due giorni si e uno no, e i contrattempi non si limitano alla pioggia: puo' capitare che in una splendida mattinata di sole non si possa lavorare perche' le piante necessitano di essere innaffiate (!!!) oppure che si verifichi la piu' tardiva nevicata della storia recente di Roxburgh, in quello che da noi sarebbe maggio inoltrato.
Il variabile clima Neozelandese pero' non si fa attendere e il giorno dopo aver spazzato la bianca patina dal parabrezza dell'auto, mi ritrovo in cima agli alberi di albicocche a torso nudo, tonnellate di crema solare sulle spalle per proteggermi dall'atomico sole del sud, battagliando la calura con la colonnina di mercurio che segna quota 28 gradi.
Dopo le albicocche e' venuto il momento delle pesche, seguira' quello delle mele e, verso natale, delle ciliegie.
Lavoro, riposo, lavoro, riposo in una successione che sembra non avere fine e che se anche non incrementa troppo il conto in banca, per lo meno inizia a piacermi.
Per il resto niente di particolare accade tra i frutteti, le fattorie di cervi e il fiume Clutha: ogni due settimane si guida fino ad Alexandra per fare la spesa, ci si gode il giorno di riposo domenicale con un bel barbecue e qualche birra e, dopo ogni pioggia, puntuale arriva l'arcobaleno.
See ya

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